mercoledì 11 marzo 2009

Battaglia di Anghiari-la forza di un solo uomo


29 giugno 144o in prossimità di Anghiari si scontrarono le truppe fiorentine guidate da Michelotto Attendolo e Giampaolo Orsini e quelle milanesi di Niccolò Piccinino.
Numericamente superiore l'esercito milanese puntò su Anghiari con l'intenzione di dar battaglia ai fiorentini nelle prime ore del pomeriggio, l'effetto sorpresa fu rovinato dall'enorme mole delle truppe di Piccinino che furono avvistate con grande anticipo sulla via che da Sansepolcro le conduceva alla piccola fortificazione. Lo scontro durò per quattro ore durante le quali entrambi gli schieramenti si avvicendarono nel dominio del ponte verso Anghiari. 
La situazione fu risolta da un abile mossa dei fiorentini che riuscirono a riprendere il ponte tagliando in due le truppe nemiche. Una parte, rimase al di qua del ponte e venne fatta prigioniera. Lo scoramento dei milanesi che si resero conto di non poter vincere, li convinse a desistere.
I Fiorentini la celebrarono come una vittoria importante e decisiva per impedire al Duca di Milano di prendere la bassa toscana. Infatti i magistrati di Firenze vollero affidare a Leonardo da Vinci l'incarico di celebrare l'evento con un affresco a Palazzo Vecchio nella Sala del Consiglio opera che rimase purtroppo incompiuta.

Niccolò Macchiavelli ci racconta che non fu uno scontro particolarmente violento affermando che vi era mrta una sola persona e per giunta cadendo da cavallo.

Questo é per tutti quelli che pensano che una sola persona non conti niente,
a volte il contributo di una singla persona fa vincere una guerra
CHECOSANEPENSI?

1 commento:

  1. Probabilmente hai ragione dovrei dare libero sfogo allo "Spirto Guerrier Ch'entro mi rugge"
    ma ogni giorno mi demoralizzo sempre di più e finisco con la conclusione che hai citato tu...Chissà se riuscirai a riaccendere in me la fiammella della speranza..

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